FIBERCop
FiberCop offrirà servizi d’accesso passivi della rete secondaria in rame e fibra a tutti gli operatori del mercato. L’obiettivo è quello di portare completare i piani di copertura in fibra nelle aree nere e grigie del Paese e accelerare l’adozione dei servizi Ultrabroadband (UBB).
FiberCop intende, “con senso di responsabilità e di urgenza alla luce del momento contingente”, accelerare il “processo di digitalizzazione in Italia”, spiega l’azienda in una nota.
Tim e governo puntano a una una società unitaria per la Rete unica, AccessCo, in cui far confluire anche gli asset di Open Fiber.
“Telecom Italia è pronta a partire con la Rete Unica, non appena lo decideranno gli azionisti di Open Fiber” ha detto in occasione della presentazione della trimestrale Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Telecom Italia.
Si muove anche l’esecutivo. Il governo ieri ha dato il via libera con prescrizioni all’ingresso del fondo americano Kkr in FiberCop al fianco di Tim e Fastweb, come previsto dalle regole sul golden power. In particolare si chiede ai soci di impegnarsi con “correttezza e buona fede” a far sì che il cda e l’assemblea dei soci FiberCop approvino l’adesione a progetti di interesse pubblico nel settore delle Tlc e “in particolare un’eventuale fusione della società con altri operatori del settore, nell’ipotesi che detti progetti non alterino o migliorino la creazione di valore del progetto originario”.
Ma a che punto è la rete unica?. Il 31 agosto i consigli d’amministrazione di Tim e Cdp (che detiene il 50% di Open Fiber, l’altro 50% è di Enel) hanno approvato un memorandum of understanding per la creazione di AccessCo, la società per la rete unica nazionale, in cui confluirà la società FiberCop.
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